
Press Day 2021 (Holding): Roto cresce e non riduce l’impegno
Il gruppo Roto supera le aspettative / Possibile anno record / Nel 2021 il fornitore per l’edilizia vede aumentare considerevolmente fatturato e profitti / Buone capacità di fornitura garantiscono uno sviluppo positivo / Ripresa economica con qualche pecca / Scenario complesso per il 2022 / La pandemia e altri fattori imponderabili / La legge sulla due diligence nelle catene di approvvigionamento / “Dareciao una chance” alla coalizione Semaforo in Germania / La riduzione delle eccessive scorte a magazzino riduce il volume di mercato / La sfida della “sostenibilità” / Proseguire sulla strada del successo grazie all’efficienza / 75 giornalisti di 15 paesi del mondo partecipano a una manifestazione “ibrida”
Velbert / Düsseldorf – “Ci eravamo sottovalutati troppo.” Così il Dott. Eckhard Keill ha commentato in modo lapidario a metà novembre lo sviluppo del gruppo Roto nel 2021. Il gruppo ha invece superato tutte le aspettative e il 2021 potrà essere registrato come “anno record” negli annali del fornitore per l’edilizia, ha spiegato il direttore di Roto Frank Holding AG nel corso della 16a Giornata di presentazione alla stampa specializzata internazionale a Düsseldorf. Un risultato ancor più degno di nota, considerati i tempi di instabilità che stiamo tuttora vivendo. Ai clienti in tutto il mondo il global player ha potuto offrire, tra le altre cose, il servizio attualmente più importante per il settore: una buona capacità di fornitura. Sebbene le prospettive del mercato per il 2022 “non siano perfettamente limpide”, il gruppo intende mantenere la tendenza positiva verso la crescita.
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Troppo modesti
Tra i due scenari che un anno fa erano stati prospettati per il 2021, la bilancia si è orientata tendenzialmente verso la variante positiva, come ha anche constatato il direttore di Roto. La ripresa più o meno marcata dell’economia mondiale ha dato nuovo slancio anche alla congiuntura edilizia, seppure con qualche pecca. Sono mancati un sostanziale allentamento della situazione pandemica e segnali di ripartenza a livello geopolitico. Si aggiunga poi la crisi internazionale dei materiali, delle materie prime e della logistica, principalmente dovuta alle conseguenze del coronavirus, con drastici rialzi dei prezzi, che ha frenato sensibilmente la ripresa economica.
In questo contesto, Keill ha ricordato gli obiettivi di Roto per il 2021 che erano stati formulati alla fine del 2020. In particolare, il gruppo mirava a conseguire risultati migliori degli altri operatori sui mercati, a continuare a essere considerato “best performer” nel soddisfare le esigenze dei clienti, ad aumentare ulteriormente il fatturato e almeno a consolidare l’incremento dei profitti conseguito. Oggi risulta chiaro: “Siamo stati troppo modesti.”
Dinamismo in calo
Alla fine di settembre 2021 questo sviluppo, non prevedibile in una simile dimensione, ha avuto significative ripercussioni sul fatturato complessivo del gruppo, che ha registrato un aumento di un quinto (20,6 %), passando da 511,8 a 617,1 milioni di euro. Con tassi di crescita a due cifre, le divisioni Fenster- und Türtechnologie (FTT), Dachsystem-Technologie (DST) e Professional Service (RPS) sono cresciute allo stesso passo.
Entro la fine dell’anno, tuttavia, questo straordinario dinamismo probabilmente subirà un certo rallentamento. Da un lato, il 4° trimestre del 2020 era andato particolarmente bene. Dall’altro, occorre tenere conto del grande accumulo di scorte in corso da mesi presso i partner commerciali in conseguenza della crisi dei materiali e delle materie prime. Questi effetti anticipatori potrebbero farsi sentire nell’ultimo trimestre. Ciò nonostante, Keill prevede per il 2021 un fatturato complessivo del gruppo di circa 800 milioni di euro (da 686 milioni di euro), un risultato mai registrato nella storia dell’azienda. L’ormai quasi tradizionale rapporto “mercato estero/mercato interno” rimane stabilmente attestato a due terzi verso un terzo.
Con ca. 4.800 unità, anche il numero dei dipendenti a livello mondiale rimane stabile. Il volume degli investimenti è rimasto inferiore al budget, in quanto le restrizioni imposte dal coronavirus hanno ostacolato la realizzazione dei progetti pianificati. Nel 2022, con un programma nuovamente normalizzato, ciò potrebbe determinare effetti di recupero.
“La paternità del successo”
Per quanto riguarda i profitti, il responsabile della holding ha indicato un “risultato intermedio particolarmente soddisfacente” sulla base dei dati alla fine di settembre. Rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente, il risultato d’esercizio del gruppo è aumentato significativamente. Come per il fatturato, anche qui si delinea un 4° trimestre più debole. I motivi sono il forte periodo di riferimento del 2020, il ritorno alla normalità dei costi anche a causa del venir meno della tendenza al risparmio dovuta alla pandemia e, soprattutto, il fatto che sinora non è ancora stata possibile la completa compensazione dell’eccessivo aumento dei prezzi dei materiali. Tutto sommato, il 2021 può essere comunque considerato un “ottimo anno in termini di profitti”. Questo migliora ulteriormente la stabilità economica in ogni caso già considerevole e offre ai partner commerciali un decisivo “plus” in termini di sicurezza.
Il gruppo Roto ha nel complesso chiaramente superato gli obiettivi prefissati per il 2021 e ha dato “un forte segnale”, ha riassunto Keill. Aspetti concreti sono un probabile record di fatturato, un considerevole balzo avanti dei profitti e le rafforzate posizioni sui mercati. Il direttore ha attribuito la “paternità del successo” all’elevata capacità di fornitura e alla conseguente strategia orientata ai vantaggi per il cliente per quanto riguarda prodotti e servizi.
A completare lo scenario, Keill ha accennato a un nuovo impegno delle famiglie dei proprietari. La fondazione Wilhelm Frank Stiftung, fondata all’inizio del 2021, intende promuovere lo scambio interculturale, la scienza e la ricerca. Il concorso “Finestre aperte – Quello che le finestre raccontano del mio paese“, primo progetto dell’iniziativa, si è nel frattempo concluso e ha suscitato una vivace risonanza internazionale.
Coalizione “patchwork”
Nel corso della giornata della presentazione alla stampa specializzata svoltasi nella forma di una manifestazione “ibrida”, Keill si è dedicato anche ad alcuni aspetti della situazione generale e a loro influsso sullo sviluppo dell’economia e dei mercati nel 2022. Egli ha invitato la politica a “risolvere i problemi senza crearne di nuovi”. Invece abbastanza spesso non è questo il caso. Keill ha criticato la legge sulla catena di approvvigionamento varata ancora dal vecchio governo federale tedesco. Mentre da un lato si discute delle grandi difficoltà di approvvigionamento, la Germania, unico stato membro della UE a farlo, vuole strafare e introdurre un’ulteriore regolamentazione statale. Tutti devono sapere che, oltre agli elementi distorsivi della concorrenza che essa introduce, questa regolamentazione finirà con l’aggravare ulteriormente la situazione degli approvvigionamenti.
Attualmente in Germania “non vi è alternativa” alla costituzione di una cosiddetta “coalizione semaforo”. A causa dei presupposti in parte molto diversi dei tre partiti, sarà tuttavia difficile dare vita a una “narrazione comune”. La coalizione dovrebbe piuttosto avere un carattere di “patchwork”, focalizzandosi sugli elementi di prestigio di ciascuna forza. Malgrado tutto questo, il nuovo governo deve acquisire rapidamente la capacità di agire. Keill ha quindi invitato a “dare una chance al governo e a lasciarlo lavorare”. L’economia ha bisogno di dichiarazioni e annunci chiari, anche se sono esagerati, come nel caso della protezione del clima. Da molto tempo, inoltre, manca una discussione pubblica su temi e concetti economici. A tale scopo sarebbero adatte, per esempio, le valutazioni del consiglio degli esperti creato quasi 60 anni fa. Il governo dovrebbe rileggere le analisi e i pronostici dei “5 saggi dell’economia” e promuovere una discussione.
Anche nel 2022 la pandemia globale rimarrà un importante fattore d’influenza difficilmente calcolabile. Roto ritiene che la crisi dei materiali potrà gradualmente allentarsi, in modo da consentire alla situazione di normalizzarsi, a livello di disponibilità e prezzi, probabilmente verso la metà dell’anno. Il proseguimento della congiuntura straordinaria nell’edilizia non è tuttavia assicurato, nonostante le previsioni prevalentemente buone. Nel caso più favorevole si potrà contare su un mercato dei consumatori finali stabile o leggermente in crescita. Se e come la disponibilità agli investimenti dei privati verrà ridotta dall’attuale esplosione dei costi dell’edilizia rimane ancora un’incognita. La fine della “fase di pipeline” e quindi la riduzione delle scorte a magazzino eccessive e non giustificate dalle esigenze nel settore del commercio e dell’artigianato faranno probabilmente calare del 5% i volumi complessivi nei mercati di Roto.
Ben equipaggiati in termini strategici e operativi
Accanto alla tematica costante della “digitalizzazione”, tra i futuri punti focali della holding e delle sue divisioni c’è anche la sostenibilità, che implica complesse sfide per le aziende, con l’obbligo di redigere rapporti dettagliati. Sulla base di contenuti notevolmente ampliati, la sostenibilità è passata, da puro “fattore di igiene” non vincolante a rigorosissimo criterio di esclusione, per esempio nel caso di progetti di finanziamento. La Commissione UE mira, per il 2023, alla realizzazione di un regolamento unitario la cui attuazione nelle singole nazioni dovrebbe avvenire a partire dal 2024. Keill ha spiegato chiaramente che questo regolamento interessa anche molti costruttori di porte e finestre, in quanto in base ai piani attuali le direttive pertinenti saranno valide per tutte le aziende con almeno 40 milioni di euro di fatturato annuo e 250 dipendenti. È quindi consigliabile che l’intero settore si occupi seriamente di questa materia.
Nel 2022 il gruppo Roto dovrà ancora una volta imporsi in uno scenario complesso e caratterizzato da diversi fattori imponderabili. Il gruppo è ben equipaggiato, in termini strategici e operativi, per riuscire nell’impresa e non intende riposare sugli “allori” dei risultati ottenuti. Potrà invece proseguire come ha fatto finora, agendo in modo flessibile e orientato al cliente, rimanendo stabile e affidabile e ottimizzando ulteriormente i processi e i prodotti. Quali siano gli obiettivi concreti correlati, Keill lo ha chiarito davanti ai circa 75 giornalisti di 15 paesi del mondo presenti o collegati in remoto stabilendo due principali parametri di valutazione: “Per il 2022 desideriamo conseguire ancora una volta un chiaro aumento del fatturato, anche all'alto livello attuale, e confermare la nostra tendenza alla crescita anche in termini di profitti.”